Provo a spiegare perché non ho ancora scritto niente.
Quando mia moglie è rimasta incinta è cambiata, ed è diventata estremamente maltrattante, prima di separarmi me la sono tenuta per 7 anni circa per non diventare uno sconosciuto per mio figlio, che sarebbe cresciuto sentendosi raccontare dalla madre quanto sono stronzo.
Quindi oggettivamente non posso dare torto ad Agato, ma d'altra parte non posso nemmeno dar ragione ad Agato perché amo mio figlio... quando mi trovo a pensare che senza di lui non avrei sofferto quel che ho sofferto in quei 7 anni anni (e ancora continuo a soffrire, seppur in maniera esponenzialmente minore, perché in un modo o nell'altro devo continuare a interagire con quella persona), mi sento profondamente in colpa solo per averlo pensato.
Ho letto tanti commenti che si rifanno al pensiero estinzionista... nascere genera sempre dolore, mentre la felicità è effimera, va ricercata, non sempre si riesce a trovarla, e anche quando si trova, dura il tempo che dura... pertanto l'uomo dovrebbe smettere di generare ed estinguersi.
Che per carità è vero che il dolore è assicurato mentre per la felicità devi lottare... però penso che tutto sommato al giorno d'oggi, se riesci a garantire a un figlio amore, un tetto, e un'istruzione, è comunque probabile che la sua vita varrà la pena di essere vissuta (salvo eventuali catastrofi, che però sono al di fuori del nostro controllo, quindi sconsiglio di rimuginarci troppo sopra, perché è tutta ansia gratis che vi auto-generate).