Buongiorno a tutti.
Mettere insieme una presentazione è sempre difficile, ma dopo anni di lurking ho deciso di fare questo sforzo. Mi sembrava doveroso, visto che questo luogo, pur con tutti i suoi difetti, è uno dei pochi luoghi in cui ancora si può parlare liberamente; tanti interventi che ho letto nel tempo mi hanno fatto riflettere e mi hanno lasciato qualcosa e vorrei contribuire nel mio piccolo ad aggiungere qualche contenuto.
Venendo a me, cercherò di non dilungarmi troppo. Sto sulla trentina, non sono un BV e nemmeno più incel (mi valuterei sul 6 sulla base dei riscontri che ho), ma ho passato tutta la giovinezza da normobrutto bluepillato che non tocca palla. L'insufficienza estetica, più che dovuta alla genetica in sé, è stata il risultato di una trascuratezza dovuta al mio essere piuttosto introverso e un po' alienato dalla vita, cosa che nel contesto familiare non è mai stata vista come un problema ed è stata anzi rinforzata.
Chiaramente ho tutto il classico cursus honorum da ragazzino normobrutto: 'però sei simpatico' (quando ancora sapevo esserlo), 'perché mi hai lasciata sola con quel coso' (quando ho cessato anche di essere simpatico) e così via. Come ben sapete, se quella fase della tua vita in cui si costruisce l'identità (l'adolescenza e in generale gli anni tra i 12 e 24) la passi tra invisibilità ed umiliazioni, non c'è miglioramento che tenga: anche scambiando il tuo corpo con quello del Gigachad, la tua persona resta irrimediabilmente segnata.
In ogni caso, ormai diversi anni fa, la verità delle dinamiche delle relazioni uomo-donna mi è arrivata addosso come un treno in faccia con il più classico dei bagni di realtà. Non mi dilungo sulla storia; quel che posso dire è che la ragazza per cui avevo perso la testa (cosa per me davvero rara) mi fece ingoiare la pillola rossa con una terapia d'urto, tra esplicite umiliazioni, azzerbinanenti provocati e scopate con spaccini esibite. E quando io, con dei sussulti di autoconservazione, cercavo di allontanarmi, lei tornava per farsi zerbinare e avere il mio supporto, pur essendo pienamente consapevole che per fare il mio bene avrebbe dovuto soltanto lasciarmi stare. La cosa mi distrusse completamente e, per fortuna o purtroppo, dovetti cambiare per sempre me stesso e la mia vita.
Oggi non posso dire di essere un'altra persona, ma sicuramente sono cambiato molto. Sono il classico soggetto che, andando verso i 30, con le consapevolezze acquisite e i conseguenti miglioramenti in L e M, ha messo piede nel mercato e negli ultimi anni si è tolto qualche soddisfazione (prima volta free a 25 anni ). Ma l'idea di fare il normie ed essere l'ennesimo criceto che corre sulla ruota di un sistema in cui non credo non mi scalda granché, per usare un eufemismo. Alla fine la redpill non fa altro che sancire il progressivo scadimento di ogni dimensione umana a oggetto manipolabile, ivi inclusa la sfera delle relazioni. In passato c'erano delle sovrastrutture culturali che in qualche modo coprivano questo fatto; rimosse queste, siamo rimasti soltanto riserve di valore LMS su gambe, da consumare e buttare via, pronti a essere sostituiti in tempo zero in un mercato a concorrenza quasi perfetta. Probabilmente non è stato un male: meglio una brutta verità che una bella bugia.
Personalmente, oggi sto con un piede dentro e uno fuori, prendendo ciò che il sistema mi può dare senza compromettermi troppo con esso. Nel frattempo, cerco di capire che senso possa avere la vita in questo contesto.
Grazie per la lettura e buon forum a tutti, ci vediamo nelle discussioni
Mettere insieme una presentazione è sempre difficile, ma dopo anni di lurking ho deciso di fare questo sforzo. Mi sembrava doveroso, visto che questo luogo, pur con tutti i suoi difetti, è uno dei pochi luoghi in cui ancora si può parlare liberamente; tanti interventi che ho letto nel tempo mi hanno fatto riflettere e mi hanno lasciato qualcosa e vorrei contribuire nel mio piccolo ad aggiungere qualche contenuto.
Venendo a me, cercherò di non dilungarmi troppo. Sto sulla trentina, non sono un BV e nemmeno più incel (mi valuterei sul 6 sulla base dei riscontri che ho), ma ho passato tutta la giovinezza da normobrutto bluepillato che non tocca palla. L'insufficienza estetica, più che dovuta alla genetica in sé, è stata il risultato di una trascuratezza dovuta al mio essere piuttosto introverso e un po' alienato dalla vita, cosa che nel contesto familiare non è mai stata vista come un problema ed è stata anzi rinforzata.
Chiaramente ho tutto il classico cursus honorum da ragazzino normobrutto: 'però sei simpatico' (quando ancora sapevo esserlo), 'perché mi hai lasciata sola con quel coso' (quando ho cessato anche di essere simpatico) e così via. Come ben sapete, se quella fase della tua vita in cui si costruisce l'identità (l'adolescenza e in generale gli anni tra i 12 e 24) la passi tra invisibilità ed umiliazioni, non c'è miglioramento che tenga: anche scambiando il tuo corpo con quello del Gigachad, la tua persona resta irrimediabilmente segnata.
In ogni caso, ormai diversi anni fa, la verità delle dinamiche delle relazioni uomo-donna mi è arrivata addosso come un treno in faccia con il più classico dei bagni di realtà. Non mi dilungo sulla storia; quel che posso dire è che la ragazza per cui avevo perso la testa (cosa per me davvero rara) mi fece ingoiare la pillola rossa con una terapia d'urto, tra esplicite umiliazioni, azzerbinanenti provocati e scopate con spaccini esibite. E quando io, con dei sussulti di autoconservazione, cercavo di allontanarmi, lei tornava per farsi zerbinare e avere il mio supporto, pur essendo pienamente consapevole che per fare il mio bene avrebbe dovuto soltanto lasciarmi stare. La cosa mi distrusse completamente e, per fortuna o purtroppo, dovetti cambiare per sempre me stesso e la mia vita.
Oggi non posso dire di essere un'altra persona, ma sicuramente sono cambiato molto. Sono il classico soggetto che, andando verso i 30, con le consapevolezze acquisite e i conseguenti miglioramenti in L e M, ha messo piede nel mercato e negli ultimi anni si è tolto qualche soddisfazione (prima volta free a 25 anni ). Ma l'idea di fare il normie ed essere l'ennesimo criceto che corre sulla ruota di un sistema in cui non credo non mi scalda granché, per usare un eufemismo. Alla fine la redpill non fa altro che sancire il progressivo scadimento di ogni dimensione umana a oggetto manipolabile, ivi inclusa la sfera delle relazioni. In passato c'erano delle sovrastrutture culturali che in qualche modo coprivano questo fatto; rimosse queste, siamo rimasti soltanto riserve di valore LMS su gambe, da consumare e buttare via, pronti a essere sostituiti in tempo zero in un mercato a concorrenza quasi perfetta. Probabilmente non è stato un male: meglio una brutta verità che una bella bugia.
Personalmente, oggi sto con un piede dentro e uno fuori, prendendo ciò che il sistema mi può dare senza compromettermi troppo con esso. Nel frattempo, cerco di capire che senso possa avere la vita in questo contesto.
Grazie per la lettura e buon forum a tutti, ci vediamo nelle discussioni