Buon pomeriggio! GRAZIE MILLE, davvero, per avermi risposto educatamente. Mi piacerebbe molto affrontare certi argomenti in questo modo, con calma e senza mai dimenticarsi del rispetto reciproco. Sono d'accordissimo nel dire che il contesto sociale fa tantissimo: un bambino nato in un contesto domestico violento , ad esempio , è più propenso ad essere violento (un po' un esempio riduttivo a livello socio-psico-pedagogico, ma dettagli). Quando ci si sente tagliati fuori da una realtà in cui tutti sembrano integrarsi bene, ci si sente soli e il dolore può anche sfociare in depressione o sfiducia verso sé stessi e gli altri. La rabbia è solo la conseguenza (in questo caso specifico, la conferma) di come alla base ci sia tanta scontentezza e rassegnazione verso la vita. Ma allo stesso tempo, non posso fare a meno di provare dispiacere: vedere persone che avrebbero tutte le potenzialità per essere migliori eppure rimangono rinchiuse nel loro guscio per la paura di soffrire di nuovo nel contesto sociale mi fa spezzare il cuore e riflettere (per quanto, con gli insulti che mi sono presa, immagino sia inutile provare qualsivoglia dispiacere o cercare di creare un dialogo con chi non vuole ascoltare). Hai ragione, più avanti proverò a capire di più trattando argomenti singoli, grazie mille per il consiglio