Quanto vorrei avere questi problemi. Avere gli anni che avevo nel 2002 e vedere il mondo come una vasta distesa inesplorata e non il corridoio stretto e angusto che mi appare adesso. Quella sensazione di un futuro misterioso ormai, completamente essiccata, ha lasciato il posto alla lucida certezza di un cammino prevedibilissimo ed inevitabile in cui non esiste niente oltre al dolore, la solitudine, la malattia,la morte e il freddo della tomba.
Ora capisco cara
@KarmaMentis perché mi intimavi di stare attento a certi comportamenti. Mi parlavi di legge, di guai. Che cosa sono queste parole per me ormai? Nulla. La speranza è morta e come non esiste speranza senza paura non esiste paura senza speranza.
Io sarei capace di scoparmi una filmato da polizia, carabinieri ed esercito con la certezza dunque di finire dentro (in ambo i sensi). O forse no, venire dentro è troppo intimo.
Prima che le forze dell'ordine mi blocchino del tutto tirerei fuori l'augello e inizierei a sborrare come in un uno sfogo liberatorio finale. Certi uomini cara
@KarmaMentis non riescono più a piangere e invece che lacrime fanno sgorgare sperma. Sperma che schizzano fuori come fosse il veleno stesso dell'esistenza che per qualche istante sembra possiamo buttare fuori e liberarcene; come a volerci svuotare di tutto il peso della prigionia cosmica verso una pace finale fatta di nulla, non più soffocata dalla deterministica tirannia dei fenomeni, della forma, del tempo e dello spazio.
Forse negli ultimi istanti il mio richiamo al nulla sarebbe cosi potente ed esplosivo che nelle mie palle verrebbe catturata e condensata l'essenza stessa di Dio e dell'universo tutto che trasformatosi in sborra verrebbe schizzato fuori in un getto continuo ed ininterrotto.
E allora la io vidi le mura stesse del creato incrinarsi e piegarsi, le lancette dell'orologio celeste impazzire e tutte le galassia deformarsi e distorcersi in ogni direzione. E al continuare della sborrata ogni cosa che esiste ed è esistita viene risucchiata nel nulla come se il nulla stesso fosse la mia vera ed unica possibile compagna che in un pompino redentore finale mi libera dal Dio padre maschile punitore ed elegge me, unico e solo Re e ambasciatore della fine di ogni fine. Me che da sempre odiato e disprezzato da tutto l'universo adesso ne sono il centro e la ghigliottina al tempo medesimo. Finalmente viene iniettato con la forza di infinite hypernove l'ultimo poderoso schizzo e con esso mi dissolvo assieme a tutto ciò che c'è di dissolvibile.
Dies Irae, Dies Illa schizzet saeclum in favilla
(Dall' Asborralisse di Sathanael)