Quando andavo in palestra, c'era una ragazza che si allenava con sua sorella. Si chiamava Chiara, sono passati decenni, sicuramente non leggono qui, e anche se leggessero, sti cazzi.
Ricordo bene che la Chiara aveva 19 anni, non ricordo se del 1982 o 1985. Quanto era bella, coltivavo, nell'ingenuità dei miei 21 anni, qualche minima speranza. Purtroppo in palestra non riuscii mai a parlarle, anche perché io non facevo propriamente pesi, anche se ogni tanto mi allenavo, ero lì per una disciplina di arti marziali, ma, facendo la vita beata dello studente nulla facente, mi potevo permettere di stare in palestra dal pomeriggio fino alla sera.
ricordo che lei faceva danza moderna, oltre palestra, e la chiamarono per un concerto di Baglioni a far parte del corpo di ballo, credo assieme a tutta la scuola.
Una volta, mi ero dato appuntamento con un paio di amici in un certo punto della città, e, sorpresa, inaspettatamente anche lei e delle amiche erano lì, in maniera totalmente indipendente. Purtroppo i miei amici avevano fretta, mannaggia a loro, e io ero troppo timido per impormi, tanto più che avevo una scassatissima panda quindi usavamo le loro auto per andare in giro in luoghi un poco più lontani. Io arrivo sempre tardi, mentre loro erano lì da un po' di tempo a parlarci, ma mi fecero subito salire in auto e partire. Le salutammo, comunque, io non accennai alla palestra, ache perché erano passati un po' di anni e non la vedevo più lì da tempo. Mi lasciò un biglietto sull'auto, ancora lo conservo in un cassetto, ma non illudetevi, niente numero di telefono o simile (non c'erano i profili social comunque), c'erano solo dei ringraziamenti per avergli consigliato qualche posto. In effetti sperai che venissero lì dove eravamo diretti (credo una festa estiva tipo sagra).
La rividi nel 2010, mentre io lavoravo come schiavo in un albergo a fare la stagione, nel turno di notte. Lei invece aveva messo a profitto la sua bellezza, credo che economicamente non stesse bene di partenza, perché la vidi lavorare in una bancarella al mercato qualche volta, con un uomo, ma quando la incontrai lì, in questo albergo a 5 stelle, era invitata ad un matrimonio, bellissima nel suo abito blu griffato, accompagnata con un tizio imprenditore, della mia età, che ha fatto i soldoni, e li sta ancora facendo.
Lui sovrappeso e bruttino, ma con una spavalderia che solo un'infanzia sicura, con famiglia e amicizie granitiche e numerose, possono dare.
Guardai il suo profilo, c'era lui in una posa abbastanza ridicola mentre lavorava, e uno fece una battuta nei commenti, fu subissato dai commenti dei suoi amici subito accorsi in difesa. Sapevo già che è facile avere molti amici se sei ricco, che poi ti modella il carattere in un certo modo, e tutto si autorinforza.
Sono passati tanti anni anche da allora, ovviamente si è sfasciata pure lei, il tempo non perdona, ha un paio di figli, credo, non ho rimpianti, so che non avrei potuto garantirle nulla, e sicuramente mi sarei rotto le palle pure io, però volevo condividere con voi questo ricordo che la discussione mi ha evocato.